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Mercoledì 19 maggio 2021

Nei primi tre mesi del 2021 andati persi 2,7 miliardi di gettito, i numeri del Mef

a cura di: Dott. Gianmaria Vianova
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Nei primi tre mesi del 2021 andati persi 2,7 miliardi di gettito, i numeri del Mef

Nel primo trimestre le entrate tributarie e contributive sono diminuite rispetto al 2020. Lo comunica il Ministero dell'economia e delle finanze nel suo tradizionale rapporto sulle entrate aggiornato al marzo 2021. Ammonta a 2.725 milioni di euro la riduzione del gettito nei primi tre mesi dell'anno, una variazione pari all'1,7% sul 2020. Il "mancato" gettito è il risultato di una contrazione di 1.093 milioni di euro delle entrate tributarie (-1,1%) e della riduzione di 1.623 milioni di euro delle entrate contributive (calcolate in termini di cassa, -2,7%). Il confronto con il primo trimestre 2020 resta pur sempre condizionato dalle misure introdotte dal governo durante la prima ondata dei contagi, tuttavia può fornire alcuni dati indicativi: "Il confronto tra il risultato del primo trimestre del 2021 e quello del corrispondente periodo dell'anno precedente presenta elementi di disomogeneità legati alle misure adottate dal Governo [...] nelle quali rientrano sospensioni, riduzioni o recupero dei versamenti per diverse tipologie d'imposta", sottolinea il Mef.

Per quanto riguarda le entrate tributarie, la riduzione di 1.093 milioni di euro è stata generata dalla combinazione di voci positive e negative. Da una parte il gettito delle imposte contabilizzate al bilancio dello Stato è cresciuto di 803 milioni di euro (+0,8%) ma allo stesso tempo il gettito relativo agli incassi da attività di accertamento e controllo si è ridotto di 822 milioni di euro (ben -31,6% rispetto al 2020). Altra componente positiva quella delle entrate degli enti territoriali, aumentata di 145 milioni di euro (+2,3%) rispetto al 2020. Ad affossare il dato e generare la variazione negativa sono le poste correttive, cresciute di 1.219 milioni di euro rispetto al 2020 (che generano un -18,7% sul 2020). Analizzando le entrate tributarie per competenza giuridica si raggiungono i 99.683 milioni di euro, con un incremento di 803 milioni rispetto all'anno scorso. Le imposte dirette ammontano a 58.086 milioni di euro mentre le indirette a 41.597 milioni (rispettivamente +603 e +201 milioni di euro). Più in dettaglio, suddividendo il dato macro per singole imposte, l'Irpef tocca i 51.495 milioni di euro (+495 milioni sul 2020, +1,0%). L'Ires risulta essersi invece ridotta di 47 milioni, scendendo a 1.010 milioni complessivi (-4,4%). Forte aumento per l'Iva trainato da un maggiore gettito legato agli scambi interni: 26.538 milioni di euro, in aumento di 1.965 milioni rispetto al 2020 (+8,0%), con un +2.217 milioni derivante dalla componente interna (+10,5%) e una componente negativa del prelievo sulle importazioni (-252 milioni, -7,5%).

Gli incassi contributivi del primo trimestre 2021 vedono un segno meno rispetto al 2020 e si sono attestate a 59.796 milioni di euro. La riduzione rispetto all'anno scorso si quantifica in 1.632 milioni di euro di "mancato" gettito (-2,7%). Le entrate dell'Inps si sono ridotte di 1.588 milioni di euro (-2,8%) scendendo a 54.608 milioni mentre quelle imputate all'Inail si sono contratte di 346 milioni (-9,9%) toccando i 3.143 milioni di euro. Gli enti previdenziali privatizzati registrano invece un incremento positivo, salendo di 302 milioni di euro e raggiungendo i 2.045 milioni di euro a trimestre. Questo incremento, spiega il Mef, "è significativamente influenzato dalle sospensioni dei versamenti dei contributi deliberate a partire dal mese di marzo 2020 dai singoli Enti e dal correlato pagamento degli importi dovuti a partire da gennaio 2021".

AUTORE:

Dott. Gianmaria Vianova

Gianmaria Vianova, classe 1996, si è laureato in economia e management presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza nel 2018. Attualmente è iscritto al corso di laurea magistrale in Economia...
e Finanza presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Dal 2017 collabora con il quotidiano Libertà di Piacenza, occupandosi di temi economici e cronaca.
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    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
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    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo
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