Giovedì 19 giugno 2025

Entrate tributarie internazionali: analisi della crescita e impatto su tasse e contabilità

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Entrate tributarie internazionali: analisi della crescita e impatto su tasse e contabilità

Il panorama fiscale internazionale dei primi quattro mesi del 2025 ha evidenziato un generalizzato aumento delle entrate tributarie per i principali Paesi europei, come emerge dal Bollettino delle Entrate tributarie internazionali del Dipartimento delle Finanze del MEF.

Il rapporto confronta l'andamento del gettito fiscale in nazioni chiave come Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Gran Bretagna e Spagna, offrendo una panoramica cruciale sull'efficacia delle politiche fiscali e sulle dinamiche economiche che influenzano la contabilità pubblica. L'analisi di queste tendenze è fondamentale per comprendere non solo la salute finanziaria di ogni nazione ma anche l'impatto delle tasse sui bilanci statali e le proiezioni future.

La Francia si posiziona in testa alla classifica con un +42,7% di entrate rispetto allo stesso periodo del 2024, un aumento pari a quasi 30 miliardi di euro. Tuttavia, questo risultato eccezionale è significativamente influenzato da un'anomalia contabile. Ad aprile 2024, la temporanea chiusura dell'applicazione "Chorus" ha ritardato la registrazione di una parte consistente dell'Iva, spostandone di fatto l'incasso nel 2025. Questo ha generato un picco anomalo nelle entrate, distorcendo il confronto omogeneo con l'anno precedente. Nonostante questa peculiarità, la crescita per la Francia rimane robusta, trainata in particolare dall'imposta sulle società (+12,5%) e, in misura minore, dall'imposta sui redditi da lavoro (+2,7%). Anche le imposte sui prodotti energetici hanno contribuito positivamente con un +5,8%. Questo scenario evidenzia come specifici fattori legati alla contabilità e alla tempistica di registrazione possano avere un impatto drammatico sulle statistiche delle tasse, richiedendo un'analisi approfondita per discernere la reale performance fiscale. 

L'Irlanda mostra un aumento più regolare e sostenibile del gettito tributario, con un +15,3% rispetto al 2024. Questo incremento è attribuibile principalmente al buon andamento dell'imposta sulle società (+18,1%) e dell'imposta sui redditi delle persone fisiche (+4,8%). Ma significativi contributi provengono anche dall'imposta di bollo (+24,1%) e dalle accise (+8,3%). Un elemento distintivo per l'Irlanda è l'apporto di circa 1,7 miliardi di euro derivanti da una sentenza della Corte di Giustizia europea. Questa sentenza ha comportato recuperi fiscali su precedenti "tax ruling" che erano stati considerati aiuti di Stato. Questo caso sottolinea l'importanza delle decisioni giudiziarie internazionali sulla contabilità e sulle tasse a livello nazionale, dimostrando come le normative e le sentenze possano generare introiti inattesi e significativi per le casse dello Stato, influenzando direttamente il volume delle entrate tributarie. 

Il Portogallo ha registrato un aumento delle entrate tributarie di circa l'11% nel periodo gennaio-aprile. Questo balzo è dovuto all'andamento positivo sia dell'imposta sui redditi delle persone fisiche (+9,1%) sia dell'imposta sui redditi delle società (+11,9%), riflettendo una crescita economica distribuita tra diverse categorie di tasse.

In Spagna, il gettito fiscale è cresciuto di circa il 10,1% nel quadrimestre, con un contributo significativo sia dalle imposte dirette (+11,8%) che da quelle indirette (+8,7%).

La Germania, a sua volta, ha visto una crescita del 9,7%, trainata principalmente dall'aumento delle imposte sul lavoro (+6,4%) e dell'imposta sulle imprese (+8,9%). Questi dati mostrano una tendenza comune di crescita delle tasse in queste economie, suggerendo una ripresa o una solidità fiscale che si riflette positivamente nelle loro rispettive contabilità statali. 

Il Regno Unito ha registrato un incremento delle entrate tributarie del +6,3% rispetto allo stesso periodo del 2024, una crescita moderata ma superiore al ritmo osservato nell'anno precedente. L'aumento ha riguardato sia le imposte dirette (+7,7%) che le imposte indirette (+4,4%), con un contributo positivo anche dall'Iva (+4,3%).

L'Italia si posiziona come fanalino di coda tra i Paesi analizzati, con un incremento del gettito fiscale del +4,1%. Sebbene sia una crescita, rappresenta un lieve calo rispetto al trend del 2024. L'aumento italiano ha coinvolto sia le imposte dirette (+4,1%) che quelle indirette (+4,2%), trainate in particolare dall'Iva (+2,8%), dall'imposta di bollo (+16,7%) e dall'accisa sull'energia elettrica (+16,7%). La performance più contenuta dell'Italia suggerisce una necessità di monitorare attentamente le dinamiche economiche e le politiche fiscali per garantire una maggiore accelerazione nella raccolta delle tasse e nel miglioramento della contabilità pubblica.

In sintesi, i primi quattro mesi del 2025 hanno evidenziato una tendenza generale di crescita delle entrate tributarie in Europa, pur con differenze significative tra i vari Paesi. Le tasse e la loro gestione contabile sono state influenzate da fattori economici sottostanti, ma anche da specifici eventi tecnici o sentenze legali, come nel caso della Francia e dell'Irlanda. Comprendere queste dinamiche è essenziale per la contabilità statale, la pianificazione fiscale e l'analisi della salute economica delle nazioni.

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  • Ricorso avverso avviso di accertamento. Eccezione di decorso del termine decadenziale

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    La sospensione di cui all'art. 67. D.L.n.18/2020, pari ad 85 giorni non può essere considerata operante, come confermato dalla stessa Agenzia delle entrate nella circolare 20.08.2020, n. 25, secondo cui "…può ritenersi ormai superata ….” in quanto lo stesso periodo (8 marzo - 31 maggio 2020) è ora ricompreso nel più ampio arco temporale in cui opera la proroga dei termini di decadenza disciplinata dall'articolo 157, D.L. n. 34/2020.

    a cura di: Dott. Attilio Romano
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    Il DM MEF del 28 aprile 2025 ha definito la metodologia in base alla quale l’Agenzia Entrate formulerà ai contribuenti potenzialmente interessati la proposta di concordato preventivo per il biennio 2025/2026 e che non hanno quindi già un’adesione in corso per il biennio 2024/2025.

    E’ già disponibile anche il software “Il tuo ISA 2025 CPB”, che consente di effettuare i calcoli e di trasmettere sia i modelli relativi agli indici sintetici di affidabilità fiscale sia l’eventuale adesione della proposta di concordato preventivo biennale.

    Abbiamo quindi pubblicato il nuovo foglio di calcolo Excel per valutare la convenienza a aderire al concordato preventivo biennale 2025-2026 da parte delle Persone Fisiche titolari di partita IVA individuale.

    Il foglio di calcolo consente di simulare, una volta ricevuta la proposta dall’Agenzia Entrate, la convenienza di adesione, in termini di risparmio di imposte e di contributi previdenziali, in ragione delle previsioni di reddito per il prossimo biennio (2025 e 2026), anche in base a diversi scenari, per i seguenti casi:

    • Ditta individuale
    • Lavoratore autonomo

    a cura di: Studio Meli e Studio Manuali
  • Modello di memoria difensiva contro uno schema d’atto 2025

    Modello di memoria difensiva contro uno schema d’atto 2025

    Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.

    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo

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