Giovedì 18 giugno 2020

Fondazione Studi: il Decreto Liquidità non esclude dal penale i datori di lavoro "virtuosi"

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Il datore di lavoro che abbia adempiuto a tutte le prescrizioni in materia di prevenzione del contagio da Covid-19 non è escluso dal rischio di essere sottoposto a un procedimento penale. La norma contenuta nel Decreto Liquidità, infatti, contiene soltanto una generica affermazione di principio, non prevedendo invece un meccanismo "metta al riparo il datore di lavoro". Si è infatti scelta una "formula di compromesso - anche lessicale - che non garantisce al datore di lavoro virtuoso una tutela a tenuta stagna perfetta".

Questa la denuncia dei Consulenti del Lavoro, secondo i quali sono due le questioni che ancora rimangono irrisolte, nonostante l'intervento legislativo:

  • quella secondo cui nei confronti del datore di lavoro dovrà comunque essere instaurato un procedimento penale allo scopo di accertare se questi abbia correttamente adottato le misure racchiuse nei Protocolli;
  • quella secondo cui il datore di lavoro, sebbene abbia adempiuto alle prescrizioni, sarà in ogni caso destinatario di una imputazione (cd. "provvisoria").

La norma non parla, infatti, di "esenzione da responsabilità", di "non punibilità" o di "improcedibilità", ed a tale mancanza non può porsi rimedio con il rinvio al contenuto dell'ultima circolare Inail in materia (n. 22/2020), considerato il valore meramente interpretativo della stessa.
Con un quadro normativo così incompleto, prosegue la Fondazione Studi, l'intervento del Giudice sarà ancora più necessario e ciò dimostra, appunto, che non è stato affrontato e risolto il problema posto all'inizio.


Fonte: http://www.consulentidellavoro.it
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    L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:

    - fiscale
    - gestionale/strategico.

    1. Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
    Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    2. Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.

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