Mercoledì 4 ottobre 2023

EASY ALERT PMI: online la versione aggiornata del software per la gestione della crisi d'impresa

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Il "Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza” impone all’imprenditore di dotarsi di strumenti adeguati per la tempestiva rilevazione dello stato di crisi e per l’assunzione di idonee iniziative.

In particolare, la norma prevede testualmente che:
l’imprenditore individuale deve adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte;
- l’imprenditore collettivo deve adottare 
un assetto organizzativo adeguato ai sensi dell’articolo 2086 del Codice civile, anche ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi e dell’assunzione di idonee iniziative.
La rilevazione deve essere preventiva e coinvolge, con responsabilità solidale, sia l’imprenditore che gli eventuali organi di controllo.
 

Easy Alert PMI è la nuova versione dello strumento realizzato da AteneoWeb per monitorare i segnali interni di crisi d'impresa, sia contabili che extracontabili, delle Micro, Piccole e Medie imprese.
Con Easy Alert PMI il consulente può offrire ai suoi clienti un servizio fondamentale, innovativo e ad alto valore aggiunto, con costi e tempi molto contenuti.

Easy Alert PMI è multi azienda e funziona per l’analisi di tutte le situazioni contabili senza limiti di annualità gestibili potendo indicare liberamente le date di chiusura e delle situazioni contabili. Ciascuna analisi può essere salvata e riaperta.
I dati contabili possono essere riportati in specifici prospetti e riclassificati tramite un’apposita procedura di raccordo con il prospetto contabile del programma.
I dati qualitativi sono pensati per le micro e piccole imprese ma possono essere personalizzati, nel contenuto e nella ponderazione, dall’utilizzatore dello strumento, che meglio conosce la realtà effettiva dell’imprese e i veri focus di interesse.

In quest'ultima versione del software sono stati inseriti gli indici CNDCEC come ulteriore set di indici informativi della situazione economico/patrimoniale dell’impresa.

CLICCA QUI per accedere alla scheda di presentazione del software, disponibile in versione Excel ed in versione Cloud.


DOCUMENTI E SERVIZI IN EVIDENZA:
  • Atto dichiarativo di impresa familiare

    L'art. 230 bis del codice civile costituisce una norma di chiusura in quanto regola i rapporti che si vengono ad instaurare tra titolare dell'impresa e suoi collaboratori - parenti e affini - quando tra questi non sia stato configurato un diverso rapporto [quale prestazione di lavoro subordinato (art. 2094 del codice civile), società (art. 2251 del codice civile), associazione in partecipazione (art. 2549 del codice civile), o comunione di azienda (art. 177 del codice civile)].
     Ad ogni modo, quando il rapporto tra familiari risulta inquadrabile nell'ambito dell'impresa familiare, la norma prevede che qualora i collaboratori prestino la loro attività di lavoro in modo continuativo nella famiglia o nell'impresa familiare, gli stessi hanno diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato, a partecipare:

    • agli utili dell'impresa familiare;
    • ai beni acquistati con essa e agli incrementi dell'azienda, anche in ordine all'avviamento.

    a cura di: Dott.ssa Cinzia De Stefanis
  • Costituzione associazione temporanea d’impresa

    L’associazione temporanea d’impresa si realizza attraverso un accordo di collaborazione tra due o più società per lo svolgimento congiunto di una determinata attività o di un affare complesso limitatamente al periodo necessario per il suo compimento.
    L’associazione temporanea d’impresa può essere inquadrata nella joint venture contrattuale.

    a cura di: Dott.ssa Cinzia De Stefanis
  • Procuratore generale dell’impresa

    A differenza dell’institore, i semplici procuratori hanno il potere di compiere gli atti pertinenti all’esercizio dell’impresa, ma non sono preposti ad essa. Quindi non hanno autonomia né potere direttivo, ma mansioni esclusivamente esecutive. La gestione dell’impresa è tenuta dal titolare stesso o dall’institore, i quali si servono per porre in essere gli atti già da loro deliberati dell’opera dei procuratori, sia nell’ambito dell’intera impresa, sia in un ambito circoscritto (settore di affari). 
    La legge estende ai procuratori unicamente le norme già esaminate sulla pubblicità della procura, delle sue limitazioni e della revoca (art. 2209 c.c.).

    a cura di: Dott.ssa Cinzia De Stefanis
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