Martedì 2 maggio 2023

Il Consiglio Europeo adotta nuove norme contro divario retributivo di genere

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Nell'Unione Europea le donne guadagnano in media il 13% in meno rispetto ai colleghi uomini e, nel corso degli ultimi 10 anni, il divario retributivo di genere è rimasto sostanzialmente immutato.
Questa disparità retributiva, tra l'altro, espone le donne ad un maggiore rischio di povertà e contribuisce al divario pensionistico dell'UE, che nel 2018 si attestava intorno al 30%.

Il Consiglio Europeo ha recentemente adottato nuove norme per combattere la discriminazione retributiva e contribuire a colmare il divario retributivo di genere nell'Unione europea. Lo si apprende dal Comunicato Stampa del Consiglio Europeo del 24 aprile scorso.

Ai sensi della direttiva sulla trasparenza retributiva, le imprese con più di 250 dipendenti saranno tenute a riferire annualmente all'autorità nazionale competente in merito al divario retributivo di genere all'interno della propria organizzazione. Per le imprese più piccole (inizialmente quelle con più di 150 dipendenti) l'obbligo di comunicazione avrà cadenza triennale.
In caso emergesse un divario retributivo di genere che supera il 5%, le imprese saranno tenute ad intervenire effettuando una valutazione congiunta delle retribuzioni in collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori.

Sempre ai sensi della suddetta direttiva, i lavoratori e le lavoratrici che abbiano subìto una discriminazione retributiva basata sul genere potranno ottenere un risarcimento, compreso il recupero integrale delle retribuzioni arretrate e dei relativi bonus o pagamenti in natura.

Maggiori dettagli.


Fonte: https://www.consilium.europa.eu
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    L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:

    - fiscale
    - gestionale/strategico.

    1. Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
    Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    2. Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
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      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

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