Lunedì 17 maggio 2021

Scade oggi il termine per il versamento dell'imposta sui servizi digitali

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Scade oggi il termine per il primo versamento dell'Imposta sui servizi digitali (Digital Service Tax), introdotta dalla Legge di bilancio 2019.
Si tratta dell'imposta del 3% sui ricavi derivanti dalla fornitura dei servizi digitali realizzati da imprese di rilevanti dimensioni ed, in particolare di servizi:

  • di veicolazione su un'interfaccia digitale di pubblicità mirata agli utenti della medesima interfaccia
  • di messa a disposizione di un'interfaccia digitale multilaterale che consente agli utenti di essere in contatto e di interagire tra loro, anche al fine di facilitare la fornitura diretta di beni o servizi
  • di trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall'utilizzo di un'interfaccia digitale.

In pratica, la tassazione riguarda la pubblicità digitale su siti e social network, l'accesso alle piattaforme digitali, i corrispettivi percepiti dai gestori di tali piattaforme, e anche la trasmissione di dati "presi" dagli utenti.

Ricordiamo che l'Art. 5, comma 15, del Decreto "Sostegni" (DL 22 marzo 2021, n. 41) ha prorogato il versamento dell'imposta, dal precedente 16 febbraio 2021, al 16 maggio 2021, che slitta al 17 maggio, in quando il 16 cade di domenica. La dichiarazione, invece, dovrà essere presentata entro il 30 giugno 2021 (il precedente termine cadeva il 31 marzo).

Sono tenuti al pagamento dell'imposta gli esercenti attività d'impresa che, nel corso dell'anno solare precedente a quello in cui sorge il presupposto impositivo:

  • realizzano ovunque nel mondo, singolarmente o congiuntamente a livello di gruppo, un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a euro 750.000.000
  • percepiscono nel medesimo periodo, singolarmente o congiuntamente a livello di gruppo, un ammontare di ricavi da servizi digitali non inferiore a euro 5.500.000 nel territorio dello Stato.

Fonte: https://www.agenziaentrate.gov.it
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    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

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    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo
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    a cura di: Studio Meli e Studio Manuali
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    a cura di: Studio Meli e Studio Manuali

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