Tra le misure di razionalizzazione e semplificazione introdotte dal Decreto Adempimenti (Dl n. 1/2024) l'Articolo 21 prevede il che il contribuente possa delegare gli intermediari all'utilizzo dei servizi resi disponibili dall'Agenzia delle Entrate e dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione, compilando un unico modello. Il contribuente è comunque tenuto ad individuare, in modo puntuale, i servizi che intende delegare.
Attraverso una singola operazione, dunque, sarà possibile delegare l'utilizzo dei servizi messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate e dalla Riscossione.
Gli intermediari interessati sono quelli individuati dall’articolo 3, comma 3, del DPR, n. 322/1998, ossia quelli che già possono presentare le dichiarazioni in via telematica dei contribuenti tramite il servizio telematico Entratel.
La delega scade il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui è conferita, salvo revoca. L'eventuale rinuncia alla delega ricevuta dovrà essere comunicata da parte degli intermediari esclusivamente in via telematica.
Le modalità di attuazione del Modello Unico di delega saranno definite con successivo provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, da adottarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore del Decreto Adempimenti.
La sospensione di cui all'art. 67. D.L.n.18/2020, pari ad 85 giorni non può essere considerata operante, come confermato dalla stessa Agenzia delle entrate nella circolare 20.08.2020, n. 25, secondo cui "…può ritenersi ormai superata ….” in quanto lo stesso periodo (8 marzo - 31 maggio 2020) è ora ricompreso nel più ampio arco temporale in cui opera la proroga dei termini di decadenza disciplinata dall'articolo 157, D.L. n. 34/2020.
La prassi del finanziamento dei soci a favore della propria società è assai diffusa in Italia, rappresentando una forma di sostegno finanziario alternativa all'aumento di capitale o al ricorso a prestiti bancari.
La raccolta del risparmio tra il pubblico, che è vietata ai soggetti diversi dalle banche e dagli altri intermediari finanziari autorizzati ed è sanzionata anche penalmente, trova eccezione per i finanziamenti dei soci alla propria società.
Il DM MEF del 28 aprile 2025 ha definito la metodologia in base alla quale l’Agenzia Entrate formulerà ai contribuenti potenzialmente interessati la proposta di concordato preventivo per il biennio 2025/2026 e che non hanno quindi già un’adesione in corso per il biennio 2024/2025.
E’ già disponibile anche il software “Il tuo ISA 2025 CPB”, che consente di effettuare i calcoli e di trasmettere sia i modelli relativi agli indici sintetici di affidabilità fiscale sia l’eventuale adesione della proposta di concordato preventivo biennale.
Abbiamo quindi pubblicato il nuovo foglio di calcolo Excel per valutare la convenienza a aderire al concordato preventivo biennale 2025-2026 da parte delle Persone Fisiche titolari di partita IVA individuale.
Il foglio di calcolo consente di simulare, una volta ricevuta la proposta dall’Agenzia Entrate, la convenienza di adesione, in termini di risparmio di imposte e di contributi previdenziali, in ragione delle previsioni di reddito per il prossimo biennio (2025 e 2026), anche in base a diversi scenari, per i seguenti casi:
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